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La prima visita ha una durata di 1 ora circa, durante la quale si fa l’anamnesi personale fisiologica, patologica e alimentare del paziente. Si cercano di capire quali sono i punti di forza su cui basarci e i punti “deboli” su cui lavorare di più.
Si esegue poi un esame strumentale non invasivo, la bioimpedenziometria (BIA BIVA Akern) che permetterà di calcolare l’acqua corporea totale, stimare la massa magra, la massa muscolare e la massa grassa così da fare una fotografia al tempo zero. Vengono prese anche le misure antropometriche (circonferenze, pliche) e peso corporeo.
Il piano alimentare che viene elaborato è personalizzato, ovvero “cucito” ad hoc su ogni paziente. Per questo motivo non viene rilasciato nessun foglio prestampato in prima visita ma viene inviato dopo 4 giorni lavorativi insieme a tutta una serie di consigli da applicare alla vita di tutti i giorni, quando si fa la spesa, a ricette ed esempi di menù settimanali.
Dopo 4 settimane dalla prima visita si fissa una visita di controllo, della durata di 30 minuti circa. La visita di controllo non è una prova, nessuno viene giudicato perché non c’è nulla da giudicare: ci si confronta riguardo il nuovo stile di vita (alias dieta) portando a galla le proprie sensazioni sia mentali che fisiche (es. meno senso di gonfiore addominale, sonno rilassato, più energia, etc.) ed eventuali difficoltà riscontrate. Vengono eseguiti tutti i test e le misurazioni fatte in prima visita, così da valutare l’andamento della composizione corporea e si propone un nuovo menù settimanale, qualora richiesto dal paziente, o una modifica in termini di porzioni (quindi di apporto calorico) sulla base dell’andamento.
I successivi controlli sono fissati a distanza di tempo concordati di persona a seconda di quelli che sono gli obiettivi.
Il percorso di educazione alimentare ha come obiettivo quello di fornire le basi di una corretta alimentazione, gestione e organizzazione dei pasti, partendo dalla spesa. Infatti la chiave di una sana alimentazione è una spesa consapevole: saper leggere le etichette, districarsi agilmente tra i vari scaffali e gli innumerevoli prodotti, scegliendo quelli che qualitativamente possono far parte della dieta quotidiana. Durante l’ora di chiacchierata di educazione alimentare sono forniti gli strumenti per creare il proprio menù settimanale, il piatto completo ed equilibrato, non si eseguono invece gli esami strumentali (Bioimpedenziometria) né la rilevazione delle misure antropometriche (circonferenze, pliche).